Canali Minisiti ECM

Dopo Covid: cresce l'attenzione per l’igiene

Sanità pubblica Redazione DottNet | 01/07/2020 12:57

Gli italiani sono alle prese con il rientro a lavoro: da un’indagine di Rentokil Initial emerge una significativa crescita di attenzione per l’igiene e la pulizia degli ambienti

Giugno è stato il mese della graduale riapertura del nostro paese e con l’arrivo della tanto attesa Fase 3, gli italiani si preparano ad affrontare una nuova normalità. Molti hanno già ripreso le attività lavorative ‘in presenza’ e tanti altri si apprestano a tornare nei propri luoghi di lavoro e, a questo proposito, Rentokil Initial Italia, azienda leader mondiale in disinfestazione e in servizi per l’igiene, ha commissionato a BVA-Doxa una ricerca per indagare il cambiamento delle abitudini degli italiani negli ambienti di lavoro rispetto all’igiene, a seguito della pandemia COVID-19. 

È emerso non solo un cambiamento significativo nei propri comportamenti, ma anche la comparsa di nuove abitudini e attenzioni rispetto alle persone e all’ambiente circostanti. Ad esempio, tra gli intervistati 1 persona su 5 (21%) ha ammesso che prima dell’emergenza sanitaria prestava poca (o nessuna) attenzione all’igiene delle mani sul luogo di lavoro. Con l’arrivo in Italia del SARS-CoV-2 invece, la totalità degli italiani (98%) presta ora molta o abbastanza attenzione all’igiene delle mani sul luogo di lavoro.

pubblicità

“La maggiore attenzione verso l’igiene emersa dall’indagine è solamente uno dei tanti segnali che indicano quanto l’emergenza sanitaria abbia in un certo senso responsabilizzato le persone. Anche grazie alle numerose campagne di informazione del Ministero della Salute a supporto della prevenzione, ora c’è una maggiore consapevolezza di quanto anche solo una semplice stretta di mano – in assenza di un corretto lavaggio e igienizzazione - possa rappresentare un rischio per la propria salute” – commenta Luca Peretti, Quality, Safety, Health & Environment Manager di Rentokil Initial Italia.

“Questa vicenda che ci siamo trovati ad affrontare in modo del tutto inaspettato ha provocato profonde trasformazioni nella quotidianità di tutti noi e l’ambiente di lavoro è sicuramente uno degli ambiti che hanno subito il maggior impatto.” – dichiara Paolo Colombo, Research Manager di BVA-Doxa – “Al di là del lungo periodo di smart-working (per molti ancora in essere) o di interruzione dell’attività lavorativa, l’emergenza sanitaria ha portato un fortissimo aumento del livello di attenzione per la cura dell’igiene - in special modo delle mani e delle superfici - e per la disinfezione dei locali, dove si è passati dal 60-70% a valori che sfiorano la totalità. 

I dati sull’igiene delle mani vengono rafforzati dalle risposte degli italiani che lavorano in ufficio. Dall’indagine si evince infatti che questa categoria di lavoratori ha rivoluzionato le proprie abitudini: prima dell’arrivo del coronavirus, solamente il 14% di essi prestava attenzione all’igiene delle superfici come esempio le scrivanie, a fronte del 66% che dichiara adesso di prestare invece molta attenzione a questo aspetto al proprio rientro.

E se gli accorgimenti in fatto di igiene possono sembrare tutto sommato una conseguenza scontata, in realtà i cambiamenti sono più profondi e toccano in qualche modo anche il modo di relazionarsi con gli altri.

Presso il campione di 1000 lavoratori intervistati abbiamo rilevato una diffusa e radicata consapevolezza della necessità di distanziamento sociale, che si tradurrà non solo nella riorganizzazione dei modelli operativi e degli spazi lavorativi, ma anche in nuovi comportamenti di trasporto e mobilità e in diverse modalità di fruizione degli spazi comuni e dei momenti di pausa” – continua Colombo.

Il 74% degli italiani intervistati ha infatti affermato che sta già facendo attenzione al distanziamento sociale nei luoghi di lavoro, o ha comunque intenzione di farlo al suo rientro. La pandemia non sta risparmiando neanche uno dei momenti di socialità più importanti al lavoro, la pausa pranzo: più di 1 persona su 3 (36%) afferma che al rientro sul posto di lavoro preferisce mangiare da sola piuttosto che con i colleghi.

Tante precauzioni quindi che sono quindi il frutto di timori certamente giustificati dato l’enorme impatto e le pesanti conseguenze che la pandemia ha avuto nel nostro Paese. Tuttavia è possibile cominciare a pensare a un ritorno alla normalità anche in ufficio, con azioni che vedono il contributo di tutti, datori di lavoro e dipendenti.

“Un altro dato interessante che emerge dall’indagine è anche come lo stesso datore di lavoro possa aiutare i propri dipendenti a gestire e vivere meglio l’ambiente lavorativo, tanto che il 37% delle persone ha affermato che apprezzerebbe l’organizzazione di training sulle buone pratiche di igiene negli spazi comuni” – conclude Peretti.

Commenti

I Correlati

"Epidemia tra i mammiferi è un passo avanti verso l'uomo, non uno ma più ceppi si stanno adattando"

Necessari per rendere effettiva l'applicazione dei nuovi Lea

Rossi: “È impossibile far rientrare in un codice una patologia specifica e spesso è multifattoriale. Questa è una assurdità che va condannata ed evitata con ogni mezzo”. Cimo-Fesmed: “Auspichiamo più interventi strutturali”

Firmato e inviato alle principali Istituzioni del Paese un documento con cui si chiede di potenziare la rete diabetologica, di garantire l’equo accesso alle cure su tutto il territorio nazionale, di investire in prevenzione e diagnosi precoce, di svi

Ti potrebbero interessare

Necessari per rendere effettiva l'applicazione dei nuovi Lea

Attivato il piano nazionale dopo l'allerta del Dipartimento per le politiche antidroga. Il ministero della Salute: "Informare sui rischi"

Previsto nell’Istituto dei tumori di Napoli il reclutamento di 30 nuovi ricercatori under 40. Più della metà degli studi approvati presentati da donne

Assistenza domiciliare, su step intermedi arranca il meridione

Ultime News

Il primo appuntamento partenopeo si inserisce nella fase pilota del Progetto per un programma di screening nazionale nella popolazione pediatrica delle due patologie, promosso dall'Istituto Superiore di Sanità su incarico del Ministero della Salute

Greco (S.I.d.R.): “Prevenzione decisiva a supporto di genetica e stili di vita”

"Epidemia tra i mammiferi è un passo avanti verso l'uomo, non uno ma più ceppi si stanno adattando"

Benefici ottimali facendo 6-10 piani a piedi al giorno